12 o 13 piedi? 3 libbre o 3,5? Due pezzi o tre pezzi? Le domande, per chi si avvicina al carp fishing e desidera acquistare la prima canna, sono tante.
In questa guida alla scelta della canna da carp fishing vedremo alcuni semplici parametri per non sbagliare.
La scelta della giusta canna da carp fishing dipende essenzialmente da un fattore: l’ambiente (le acque) in cui peschiamo.
Peso e altezza del pescatore hanno anch’essi influenza nell’acquisto della canna (ne parliamo in un apposito paragrafo), ma l’ambiente che frequentiamo, quindi il tipo di carp fishing che mettiamo in pratica, ha molta più importanza: ce ne renderemo conto quanto, nello stesso lago, cava o fiume, saremo in grado di affrontare tutte le situazioni senza mai dubitare del nostro attrezzo.
In particolare, sono tre gli elementi base, in relazione all’ambiente, che concorrono alla scelta definitiva: li vedremo uno per uno, dando qualche indicazione e facendo diversi esempi pratici in modo da poter scegliere tra l'ampio assortimento di canne da carp fishing.
12 O 13 PIEDI?
Dando un’occhiata al mercato ci si rende subito conto che le canne da moderna pesca alla carpa hanno essenzialmente due misure: 12 piedi, che corrisponde a 3,6 metri, e 13 piedi, che corrisponde a 3,9 metri.
Volendo dare un’indicazione di massima, le canne da 12 piedi sono le cosiddette allround, ovvero consentono al pescatore di sfruttare pienamente l’attrezzo in ogni ambiente (indipendentemente dall’altezza e dal peso, di cui parleremo più avanti).
Le 13 piedi, al contrario, sono considerate in genere canne “da lancio”, adatte a pescatori abbastanza alti (sopra il metro e ottanta).
In questi anni il mercato ha poi sviluppato canne di altre lunghezze, per usi specifici.
Tra queste, molto diffusa è la classica “via di mezzo”, ovvero 12,6 piedi (3,75 metri), che è la scelta preferita di chi vuole attrezzi “allround” ma che sappiano anche darci qualcosa in più nel lancio.
Infine, ci sono poi le cosiddette “canne corte”: le 11, le 10 e le 9 piedi (rispettivamente 3,3, 3 e 2,7 metri) che, a seconda del modello, sono perfette per essere utilizzate dalla barca (una canna di soli tre metri è più maneggevole, su un’imbarcazione, rispetto a una canna di quasi quattro) oppure nella pesca “a stalking”, ovvero con spostamenti rapidi all’inseguimento del pesce.
Sono quindi canne con un ingombro ridotto, leggere e maneggevoli, idonee per spostamenti rapidi anche in luoghi angusti.
LIBBRE, NON GRAMMI
A differenza delle altre canne da pesca, per esempio quelle da pesca in mare o da spinning, la potenza delle canne non è espressa in base al peso massimo che queste possono lanciare ma in base al cosiddetto “libbraggio”.
Il dato viene misurato in questo modo: piazzando la canna in orizzontale, parallela al terreno, si applica un peso crescente (in libbre) fino a quando, tra fusto della canna e cimino, non si crea un angolo di 90°.
In genere le canne da carp fishing vanno da un minimo di 1,75 libbre a un massimo di 5,5.
Questo significa, per esempio, che una canna da due libbre ha bisogno di una zavorra di 907 grammi (453,5 grammi, ovvero una libbra, moltiplicato per due) per piegarsi a 90°.
I libbraggi più utilizzati sono 3, 3,25 e 3,5 libbre. Ma attenzione: il libbraggio dà solo un’indicazione di massima della potenza nel lancio. Piuttosto, rappresenta la potenza che la canna ha nel recupero.
Certo, canne da 3,5 libbre possono lanciare piombi più pesanti di quelle da 2,75, ma è pur vero che, tra le canne da 3,5 libbre, ci possono essere differenze anche di 20 grammi tra il massimo peso lanciato. Perché qui entra in gioco l’azione, che vedremo nel prossimo paragrafo.
Per concludere il tema del libbraggio della canna facciamo un piccolo schema che rappresenta, in media, il range di peso che le canne con i libbraggi più diffusi possono lanciare.
- 2,5 libbre 60- 80 grammi
- 3 libbre 90-110 grammi
- 3,5 libbre 110-140 grammi
- 5 libbre 170-250 grammi
Detto questo, ogni libbraggio ha il suo impiego, che riepiloghiamo così:
- Canne da 1,5 a 2,5 libbre: sono attrezzi per pesca “leggera”, in piccoli ambienti e a corte distanze, senza l’impiego di zavorre pesanti. Sono al contempo canne molto “divertenti”, perché permettono di sentire maggiormente le sfuriate del pesce. Alcune versioni di queste canne sono fatte apposta per la pesca a galla e sono molto più morbide e paraboliche (vedremo tra poche righe cosa significa) di quelle, di pari libbraggio, nate per la pesca a fondo;
- Canne da 2,75 libbre: classici attrezzi da pesca in cava a distanze medio-corte. Sono le preferite da chi ama “sentire” tutta la potenza delle carpe allamate;
- Canne da 3 libbre: in una sola parola, “allround”. Le 3 libbre ci permettono di pescare anche a lunga distanza e non sono “pali” durissimi che ci fanno perdere emozioni nel combattimento;
- Canne da 3,25 e 3,50 libbre: sono le preferite da chi vuole pescare a lunghe distanze (perché sono più “dure” e più potenti) ma anche per chi ha necessità di forzare molto le carpe durante il combattimento, per esempio quando c’è il rischio che si infili in ostacoli sommersi. Sono anche gli attrezzi giusti per la pesca con i sacchetti di Pva a medio-lunghe distanze. Pagano qualcosa, ovviamente, nel momento del combattimento: sono canne meno “divertenti” delle 3 libbre;
- Canne da 3,75 – 4,5 libbre: attrezzi estremi, fatti apposta per la pesca in luoghi ricchi di ostacoli in cui il “tira e molla” con il pesce è violentissimo. Oppure, vengono utilizzati per pescare con grossi sacchetti di Pva, pesanti anche 2 etti, a grandi distanze da riva;
- Canne da 5 libbre in su: sono le cosiddette “spod rod”, create apposta per lanciare la pastura con i rocket e gli Spomb (pasturatori da lancio). Si tratta di canne durissime, che possono arrivare a lanciare anche zavorre di 250 grammi. Il loro impiego specifico è quello della pasturazione, in genere non hanno un’azione idonea al combattimento anche perché sono molto toste e poco sensibili nella piega.
A questo punto, arriviamo al terzo elemento fondamentale nella scelta della canna: l’azione, che trattiamo nel prossimo paragrafo.
PARABOLICA, PROGRESSIVA O DI PUNTA
Il titolo è abbastanza chiaro: in genere le canne da carp fishing hanno uno di questi tre tipi d’azione.
Le canne paraboliche, come dice il nome stesso, subiscono un arco omogeneo: ovvero, nel momento in cui entrano in trazione per le testate del pesce, si piegano tutte, fino al manico.
Le progressive, invece, hanno un’azione simile alle paraboliche ma sono molto più rigide nel manico. Le vediamo piegarsi in modo abbastanza “morbido” fino alla giunzione tra i due pezzi della canna, per poi irrigidirsi verso il mulinello.
Se le paraboliche sono considerate canne con azione “antica”, le progressive sono le più diffuse e moderne.
Le più estreme, invece, sono quelle ad azione di punta.
Si tratta di attrezzi fatti apposta per lanciare a grandi distanze e si riconoscono subito perché a piegarsi rapidamente è solo la punta, mentre il resto dell’attrezzo è rigido e dona una sensazione di potenza molto accentuata.
Queste ultime canne vengono anche chiamate fast, oppure le troviamo sotto la sigla di “LD, long distance”: una volta frustate per simulare il lancio, ci renderemo conto che vibreranno molto poco e torneranno nella posizione di partenza in pochi secondi.
Le paraboliche, invece, sono considerate “molli”, perché vibrano molto più a lungo prima di tornare in posizione.
Schematicamente, riassumiamo a quali pescatori si “abbinano” le varie azioni.
- Paraboliche: adatte a chi pensa a divertirsi, sono le cosiddette canne “playing”, ovvero morbide e sensibili, fatte apposta per godersi il combattimento anche con le carpe più piccole. Non sono adatte a usi estremi o nelle situazioni in cui siamo obbligati a lanciare a lunghe distanze;
- Progressive: note anche come parabolico-progressive, sono le canne allround per eccellenza perché sono al contempo divertenti e prestanti nel lancio;
- Di punta: sono le canne adatte a chi pesca in condizioni estreme, soprattutto per le lunghe distanze da raggiungere con i piedi sulla riva. Richiedono naturalmente buoni doti di lancio, altrimenti le loro prestazioni non vengono sfruttate in pieno.
Prima di concludere, è necessaria una piccola precisazione: le canne paraboliche e le progressive “perdonano” maggiormente gli errori dei pescatori rispetto a quelle di punta.
Grazie alla loro elasticità e all’azione delicata, infatti, sono in grado di riparare agli errori di distrazione del pescatore, come per esempio la frizione troppo chiusa, la posizione della canna sbagliata, oppure l’impiego della treccia sul mulinello.
Per questo motivo, sono l’ideale per i pescatori che si sono avvicinati da poco al carp fishing.
La scelta della canna può quindi essere fatta in base a queste tre caratteristiche fondamentali. Ne aggiungiamo altre, che possiamo definire “accessorie”, e che riguardano in particolare gli anelli.
MATERIALE DEGLI ANELLI
Siccome nel carp fishing vengono utilizzati spesso fili trecciati, è necessario che la nostra canna sia dotata di anelli in grado di resistere allo sfregamento del filo sugli stessi.
Le trecce, a differenza dei monofili, non sono lisce e si comportano come “seghetti”, sfregando sugli anelli. Li scaldano e li tagliano: ecco perché anelli di scarsa qualità sono da evitare.
È necessario che le nostre canne montino anelli in grado di disperdere il calore provocato dallo sfregamento delle trecce: il materiale più diffuso a tal proposito è il carburo di silicio (SiC).
PONTE DOPPIO O SINGOLO
Le prime canne da carp fishing montavano anelli a ponte singolo, oggi quasi tutti gli attrezzi hanno quelli a ponte doppio.
I primi influiscono meno sull’azione della canna, perché poggiano su un perno solo e non “spezzano” l’azione del fusto.
Quelli a doppio ponte sono ovviamente più solidi, resistono meglio all’usura ma irrigidiscono il fusto.
Quella del ponte singolo è una scelta che pochi carpisti fanno (e sul mercato ci sono pochissime canne da carp fishing con anelli a ponte singolo).
ANELLO DA 50 MILLIMETRI, SI’ O NO?
Tema dibattuto: il primo anello da 50 millimetri (per intenderci il primo dopo il mulinello andando verso la punta) fa lanciare più lontano?
La risposta è sì, ma solo a due condizioni: che l’azione della canna sia idonea al lancio e che il mulinello abbinato abbia una bobina grande e un imbobinamento perfetto.
Gli anelli da 50 millimetri sono nati infatti per rispondere a un’esigenza: dal momento che nel carp fishing sono sempre più diffusi i mulinelli big pit (quelli con bobina ampia e grossa, “rubati” al surf casting), erano necessari anelli che riducessero al minimo l’attrito delle spire del filo sugli stessi.
A bobina grande, infatti, corrisponde spira grande: ecco perché, attraverso un anello da 50 millimetri il filo passa meglio, semplicemente perché non “strozza” la spira come farebbe un normale anello da 35 o 40 millimetri.
Attenzione, però: l’anello da 50 millimetri aiuta ma non è fondamentale. I lanci lunghi dipendono più dalla bontà del grezzo e dalla qualità del lanciatore che dal diametro degli anelli.
Prima di parlare dei casi pratici, soffermiamoci per qualche secondo sulle caratteristiche fisiche del pescatore, perché anche queste possono influenzare la scelta di una canna.
Con una premessa: le caratteristiche fisiche entrano in gioco quando parliamo di carp fishing “avanzato”, ovvero di pescatori con un certo tipo di esperienza e con le idee molto chiare sull’attrezzo di cui hanno bisogno.
ALTO E BASSO
Non è una regola fondamentale ma, in genere, canne “lunghe” come le 13 piedi sono sconsigliate a pescatori più bassi di 1,75 metri.
Il motivo sta nella balistica. Un lancio è tanto più lungo quanto è più ampio l’arco che compie il piombo nel suo volo verso l’acqua. E questo arco è tanto più ampio quanto è più lungo il drop, ovvero lo spezzone di lenza che c’è tra la punta della canna e la zavorra.
In un normale lancio sopra la testa con piombo sospeso, per poter tenere un drop lungo (in genere fermando il piombo all’altezza della giunzione tra i due pezzi della canna) un pescatore è più avvantaggiato se è alto perché, allungando le braccia, la canna sarà più in alto rispetto al suolo.
Un pescatore alto un metro e sessanta sarà in difficoltà a tenere il drop così lungo perché il piombo toccherà terra nel momento della spinta, vanificando il caricamento della canna.
Un pescatore più basso dovrebbe accorciare il drop, con la conseguenza di ridurre l’ampiezza dell’arco, quindi riducendo la distanza massima raggiungibile.
Quindi, se volessimo seguire questa “regola”, dovremmo dire così: canne da 13 piedi vanno bene per pescatori dal metro e 75 al metro e 80 in su. Per i più “piccolini”, meglio attrezzi da 12 piedi.
PESANTE E LEGGERO
Molti credono che il lancio lungo dipenda dalla potenza delle braccia, ma non è vero: a fare tutto, o quasi, è il nostro peso.
Se siamo in grado di spostare in modo corretto il peso, caricheremo la canna nel modo giusto e lanceremo più lontano.
Ecco perché ci sono pescatori di 70 chili che lanciano più lontano di energumeni da 100: tutto sta nella tecnica e nella capacità di caricare la canna con il nostro peso spostandoci in avanti.
Nella scelta di una canna, soprattutto se vogliamo sfruttarla al 100 per cento, il peso gioca un ruolo fondamentale. Infatti, se pesiamo 60 chili sarà molto più difficile caricare una canna da 3,5 libbre rispetto a una da 2,75-3, soprattutto se non abbiamo una grande esperienza di lancio con canne da carp fishing alle spalle.
Al contempo, se ne pesiamo 90 o 100, una canna da 3 libbre sarà sottodimensionata alle nostre potenzialità.
Anche in questo caso, però, parliamo di situazioni “avanzate”, ovvero di pescatori con esperienza in grado di controllare perfettamente i propri movimenti di lancio e con necessità specifiche di raggiungere distanze fuori media.
Ma la regola è questa: più siamo “leggeri”, più deve essere contenuto il libbraggio della canna.
Al termine di questa lunga spiegazione tecnica, vi forniamo alcuni esempi pratici per scegliere una canna da carp fishing:
“Sono un neofita e devo acquistare la mia prima canna da carp fishing” – Il consiglio che ti diamo è di acquistare una canna da 12 piedi con potenza 3 libbre. Ti garantisce di poter affrontare la maggior parte della situazioni. Dalle cave, dove presumiamo che i carpisti si facciano le ossa, ai grandi laghi, dove serve un po’ di potenza in più. Come azione, scegli una parabolica o una progressiva: ti permettono di avere più confidenza nel combattimento con le carpe, quindi di imparare più rapidamente i loro comportamenti al di là della lenza.
“Frequento per lo più le piccole e cave e pesco dalla riva” – In questo caso hai bisogno di una canna allround. Una 12 piedi, 3 libbre, parabolico-progressiva è quello che fa per te. Se vuoi divertirti di più con il pesce in canna puoi anche acquistare una 2,75 libbre: naturalmente sarai leggermente limitato nelle zavorre massime che potrai lanciare;
“Pesco solo nei grandi laghi, e calo le lenze con la barca” – Hai bisogno di un attrezzo potente, per ferrare i pesci a grandi distanze, ma con un’azione non troppo dura, quindi una progressiva è quello che ti serve. Una 13 piedi da 3,25 libbre, o anche da 3,5 va più che bene. Valuta anche l’ipotesi di acquistare una canna da 10 piedi da 3 o 3,5 libbre: in barca è maneggevolissima e consente un controllo totale delle prede;
“Pesco sempre a lancio, in acque medio-grandi, e sono costretto a lanciare a grandi distanze” – Necessiti di una canna potente, rapida, in grado di trasformare in metri ogni stilla di forza che imprimi al grezzo. Ti serve un attrezzo con azione fast, di punta, che possa lanciare anche piombi da 130 grammi. Una 3,5 libbre da 13 piedi è quello che fa per te.
“Pesco sia in cava sia in lago, ma voglio divertirmi e sentire ogni cattura, senza essere troppo limitato nel range” – Una 3 libbre parabolica potrebbe essere l’ideale, ma valuta anche l’ipotesi di una 2,75 libbre, sempre parabolica e lunga 12 piedi. Si tratta di un attrezzo maneggevole che ti permette di lanciare anche a 70-75 metri.
“Il mio ambiente preferito è il fiume, pesco nella corrente forte e anche nelle lanche” – Il tipo di caratteristica necessaria in questo caso è una sola: la potenza. Ecco perché consigliamo una canna da almeno 3,5 libbre. Per quanto riguarda la lunghezza, il nostro consiglio è di rimanere sui 13 piedi, perché spesso il sottoriva nei fiumi è ricco di massi e ostacoli sommersi: una canna più lunga (e progressiva) ci aiuta a gestire meglio le prede nelle ultime fasi del combattimento, tutelandoci dalle slamate.
“La pesca statica non fa per me. Mi piace cercare le carpe e pescarle con approcci raffinati e mi piace stare sempre in movimento” – Ti serve una canna leggera, maneggevole e rapida. La potenza passa in secondo piano perché presumibilmente pescherai le carpe a pochi metri da riva, cercandole a vista, oppure a galla. Ti consigliamo una canna da 11 o 10 piedi, di potenza limitata, quindi tra le 2 e 2,5 libbre.
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