Come costruire un cavetto in acciaio da luccio
Come costruire un cavetto in acciaio da luccio

Il luccio, si sa, ha una dentatura temibile, ed è il motivo per cui stai leggendo questo articolo: vuoi sapere come realizzare un cavetto in acciaio da luccio per pescarlo con gli artificiali.

 

Con l'aiuto del nostro Ettore, che vedi nelle fotografie, ti spieghermo come costruire un cavetto in acciaio da luccio con pochi e semplici prodotti e accessori, che puoi trovare ovviamente sul nostro sito e nel nostro negozio.

 

Una volta realizzato il cavetto in acciaio da luccio, non dovrai far altro che legarlo alla lenza, applicare un artificiale al moschettone e iniziare a pescare: il cavetto che ti consigliamo è a prova di luccio... strong!

 

LA PROCEDURA PER REALIZZARE IL CAVETTO D'ACCIAIO

Pronto? Partiamo: segui passo dopo passo questa guida per immagini per realizzare il tuo cavetto in acciaio per lo spinning al luccio.

 

Passo 1) I materiali

La prima cosa da guardare sono i materiali necessari per realizzare il cavetto in acciaio da luccio:

- Cavetto in acciaio ricoperto da 18 chili

- Pinza Krimp - Krimp taglia 0,7 mm

- Moschettone Snap taglia 0

- Tubetto termorestringente da 1,6 mm

- Girelle a barilotto taglia 8

 

Attenzione: la scelta del tipo di cavetto d'acciaio è importante. Dovendo "legarlo" attraverso i manicotti, in gergo tecnico "crimparlo", è meglio utilizzare un cavetto in acciaio ricoperto. La cover stessa favorisce un migliore grip del manicotto sul cavetto, rendendo massima la tenuta del finale.  

 

Passo 2) I manicotti Il primo vero passo è in realtà questo: prendiamo uno spezzone di 40-50 cm di filo di acciao ricoperto e infiliamo a una delle due estremità, due manicotti Krimp di Korda da 0,7 mm.    

Passo 3) L'asola Pieghiamo il filo in acciaio, non prima di avervi infilato un moschettone Snap, e realizziamo un'asola. Infiliamo il capo più corto dell'asola nei "binari" liberi dei due Krimp.     

Passo 4) La crimpata  Entra in azione la pinza Krimp Tool di Korda: esercitiamo una pressione progressiva sul primo manicotto, e poi sul secondo. Deformandosi, il manicotto andrà a bloccare l'asola.  

Passo 5) Il temorestringente Infiliamo nel capo libero del cavetto 2 cm di manicotto termorestringente per andare a coprire i due crimp. Poi, bastano pochi secondi di fiamma diretta per farlo restringere e bloccare sui manicotti. A cosa serve il tubetto termorestringente? Copre la "bavetta" di filo d'acciao che fuoriesce dai crimp ed evita quindi fastidiosi garbugli nel lancio.   

Passo 6) L'altro capo Adesso dobbiamo occuparci dell'altro capo, cioè di "chiudere" il cavetto in acciaio. Si parte dalla fine, ovvero: infiliamo prima il pezzetto di termorestringente, poi i due crimp   

Passo 7) La girella Nel capo opposto del cavetto non ci va un moschettone, ma una girella a barilotto: è qui che attaccheremo la lenza madre che esce dal mulinello (al moschettone ci attacchiamo ovviamente l'artificiale).

Passo 8) Ancora Krimp! Qui c'è poco da dire: una bella pinzata "chiude" il Krimp sul cavetto. Prima uno, poi l'altro, e il gioco è fatto.

Passo 9) Fiamma x 2 Riprendiamo l'accendino e "bruciamo" per pochi secondi il tubetto termorestringente fino a che si serra sui Krimp. Abbiamo finito!   

Come hai visto, bastano pochi minuti per realizzare un cavetto in acciaio da luccio. Il consiglio che ti diamo è di preparare una scorta di questi cavetti per poterli avere sempre pronti una volta in pesca.

Il cavetto da luccio realizzato in questo modo è molto versatile, perché il materiale è morbido e non va a influire sul movimento dell'esca. Naturalmente, possiamo utilizzare anche un materiale più "strong", ma dobbiamo ricordarci in questo caso di adattare il diametro dei crimp alla dimensione del cavo stesso.

E adesso cosa fai ancora qui, i lucci ti aspettano, vai a pesca!

Paolo

 

Nella culla avevo una sciarpa di Hateley, attaccante del Milan, e una canna da pesca Cendret, regali rispettivamente di mio padre e di mio nonno.

 

La pesca è la mia vita dal momento che, conseguita la laurea specialistica nel 2007, ho iniziato subito la gavetta nel mondo editoriale presso varie testate come Carp Fishing Magazine, Le Vie della Pesca, Pescare, Pescare Carp Fishing, Il Pescatore d’acqua dolce e Carp Fishing Mania, Carp Fishing Top.

 

Ho iniziato a pescare le carpe nel 1999 all’Idroscalo di Milano e subito nella difficile “palestra” che era il Lago di Pusiano, dopo aver praticato un po’ tutte le tecniche, e più in particolare lo spinning al bass (che faccio tutt’ora).

 

Vivo il carp fishing come una passione e non un’ossessione: dopo anni passati a pescare in grandi laghi oltre 80 notti l’anno, oggi adoro le pescate rapide in posti piccoli e inaccessibili.

 

Adoro il carp fishing perché è la mia “medicina senza effetti collaterali”: mi permette di respirare la pesca come una sfida positiva con me stesso stando a contatto con la natura.

 

Oltre a rod pod, boilie e rig. l’altra mia passione è il basket. Ho fatto tutta la trafila delle giovanili a Paderno Dugnano e oggi gioco (e alleno) in una squadra a livello Csi/UISP.

 

Sono tifoso dei Chicago Bulls, penso che Derrick Rose senza infortuni sarebbe potuto diventare il più grande giocatore di basket della storia, impazzisco per il gioco di Goran Dragic e in Italia ho una forte simpatia per l’Olimpia Milano e, in passato, per la Virtus Bologna.

 

Da piccolo dormivo con la foto di Danilovic sul comodino. Il calcio giocato l’ho solamente sfiorato, con somma tristezza di mio padre, ex giocatore Pro Sesto: il cuore rossonero, però, quello batte ancora forte…

 

Nella culla avevo una sciarpa di Hateley, attaccante del Milan, e una canna da pesca Cendret, regali rispettivamente di mio padre e di mio nonno.

 

La pesca è la mia vita dal momento che, conseguita la laurea specialistica nel 2007, ho iniziato subito la gavetta nel mondo editoriale presso varie testate come Carp Fishing Magazine, Le Vie della Pesca, Pescare, Pescare Carp Fishing, Il Pescatore d’acqua dolce e Carp Fishing Mania, Carp Fishing Top.

 

Ho iniziato a pescare le carpe nel 1999 all’Idroscalo di Milano e subito nella difficile “palestra” che era il Lago di Pusiano, dopo aver praticato un po’ tutte le tecniche, e più in particolare lo spinning al bass (che faccio tutt’ora).

 

Vivo il carp fishing come una passione e non un’ossessione: dopo anni passati a pescare in grandi laghi oltre 80 notti l’anno, oggi adoro le pescate rapide in posti piccoli e inaccessibili.

 

Adoro il carp fishing perché è la mia “medicina senza effetti collaterali”: mi permette di respirare la pesca come una sfida positiva con me stesso stando a contatto con la natura.

 

Oltre a rod pod, boilie e rig. l’altra mia passione è il basket. Ho fatto tutta la trafila delle giovanili a Paderno Dugnano e oggi gioco (e alleno) in una squadra a livello Csi/UISP.

 

Sono tifoso dei Chicago Bulls, penso che Derrick Rose senza infortuni sarebbe potuto diventare il più grande giocatore di basket della storia, impazzisco per il gioco di Goran Dragic e in Italia ho una forte simpatia per l’Olimpia Milano e, in passato, per la Virtus Bologna.

 

Da piccolo dormivo con la foto di Danilovic sul comodino. Il calcio giocato l’ho solamente sfiorato, con somma tristezza di mio padre, ex giocatore Pro Sesto: il cuore rossonero, però, quello batte ancora forte…