La pesca alla trota in laghetto è a torto vista come una tecnica semplice, che richiede poca attrezzatura e scarso impegno.
Non è così: come tutte le cose, per essere fatta bene richiede impegno e attrezzature dedicate che ci possono permettere di affrontare al meglio le varie situazioni di pesca che ci troviamo davanti.
Se sfogliamo un qualsiasi catalogo di aziende produttrici di canne da pesca alla trota ci accorgeremo che, per la tecnica del “laghetto”, ogni modello è prodotto in varie versioni che differiscono tra loro per caratteristiche quali azione, sensibilità, potenza e lunghezza.
Oltre a questo, se ci rechiamo in un laghetto di pesca sportiva durante una gara ci accorgeremo che i garisti hanno spesso con sé 6-8 canne. Non è un’esagerazione, perché ogni attrezzo ha un compito preciso.
Analizziamo ora le varie caratteristiche delle canne da trota laghetto presenti in commercio e cerchiamo di rendere più chiari possibili tutti gli aspetti per portare chi si avvicina a questa tecnica a una scelta consapevole.
LUNGHEZZA
Le canne specificamente create per la pesca alla trota in laghetto hanno una lunghezza compresa tra 3,8 e 4,7 metri.
La lunghezza varia in funzione della potenza dell’attrezzo. Una canna da 3,8 metri è in genere una canna “leggera”, per bombarde (ma sarebbe meglio dire “zavorre”, visto che nella pesca alla trota leggera si usano anche i vetrini, i piombini e le coroncine) che non superano i 10 grammi.
Canne intorno ai 4,2 metri sono adatte a un uso “medio”, e semplificando possiamo dire che sono le “allround”.
Canne da 4,5 metri sono invece considerate potenti o molto potenti: si tratta dei modelli preferiti da chi ha la necessità di pescare con zavorre da 30-40 grammi, e questo accade soprattutto in estate, quando le trote stazionano sul fondo e l’esca deve essere portata velocemente negli strati più bassi.
Quindi, in realtà, la scelta della lunghezza non si basa tanto sul “gusto”, come in altre tecniche di pesca, ma è vincolata alla potenza dell’attrezzo: più è potente, più è lungo.
POTENZA
Come per lo spinning, la potenza della canna è espressa in grammi, ovvero in un range di peso minimo e massimo entro cui la canna “lavora” correttamente.
Per esempio, se prendiamo in considerazione un attrezzo dichiarato “5-10 grammi”, sapremo che quella canna lancerà molto bene zavorre comprese in quel range di peso, con un massimo di 10 grammi, mentre non sarà sfruttata pienamente con zavorre più leggere e analogamente sarà a rischio rottura nel caso di utilizzo con bombarde o piombi più pesanti.
In generale, comunque, le canne da pesca alla trota laghetto variano tra una potenza di 0-3 grammi a un massimo di 40-50. Come scegliere, allora? Aiutiamoci con un piccolo riassunto schematico:
- Canne con potenza tra 0 e 10 grammi: pesca “leggera”, dal vetrino al piombino, passando per la tremarella;
- Canne con potenza tra 10 e 20 grammi: pesca con “bombardine”, o comunque per azioni che possiamo definire “medie” e “medio-pesanti”;
- Canne con potenza superiore ai 20 grammi: sono le più potenti, e servono per pescare in profondità o a grande distanza da riva utilizzando bombarde molto pesanti;
A chi vuole iniziare con la pesca alla trota in laghetto consigliamo di scegliere un attrezzo né troppo potente, né troppo leggero, in grado di coprire più situazioni.
Anche se, per godersi pienamente tutte le sfumature di questa tecnica fin dall’inizio, l’ideale sarebbe disporre di almeno un attrezzo per ogni range di potenza: ultralight, media e potente.
Quando parliamo di “potenza”, però, è necessario un ulteriore chiarimento, che trattiamo nel prossimo paragrafo.
I "NUMERI" SUL FUSTO
Quando osserviamo una qualsiasi canna creata appositamente per la pesca alla trota in laghetto, la prima cosa che salta all’occhio, oltre al diametro del fusto, diverso a seconda delle versioni, è la presenza di un numero posizionato appena sopra la placca portamulinello.
Da 0 a 9, a ogni versione di canna corrisponde un numero, che è strettamente correlato alla potenza.
Ha il compito di rendere ancora più specifico il dato sui grammi lanciabili da un attrezzo.
Per esempio, se prendiamo in considerazione il range di potenza 0-10 grammi, all’interno di questo troviamo le canne contrassegnate dai numeri 0, 1, 2 e 3, dove con “0” vengono intese le canne leggerissime da pesca con il vetrino, e le “1”, “2”, e “3” sono invece quelle da pesca a tremarella con il piombino.
Più in particolare, possiamo prendere come esempio una casa produttrice di canne da trota che, nella classificazione, riporta quanto segue:
- 0= 0-3 grammi
- 1= 1-4 grammi
- 2= 2-5 grammi
- 3= 3-8 grammi
- 4=5-10 grammi
- 5=8-12 grammi
- 6=10-18 grammi
- 7=15-20 grammi
- 8=20-30 grammi
- 9=25-40 grammi
Naturalmente questo è un caso specifico e ogni azienda ha la sua “scansione” delle potenze.
Tuttavia, questo schema non si discosta molto da quelle che sono le caratteristiche di quasi tutte le canne da trota laghetto in commercio, indipendentemente dalle aziende.
Aggiungiamo, poi, che sul fusto della canna è sempre riportato anche il range di potenza reale, quindi, in caso di dubbio, possiamo comunque verificare la reale “cattiveria” della canna.
FORZA E SENSIBILITA'
Prima di proseguire con l’ultimo aspetto importante, ovvero quello dell’azione, approfondiamo quello che è definito un po’ come il dilemma fondamentale delle canne dalla pesca alla trota in laghetto: potenza o sensibilità?
Infatti, dal punto di vista tecnico, un aspetto esclude, o comunque va a influire negativamente, sull’altro: canne potenti sono meno sensibili, canne sensibili sono meno potenti.
Ce ne accorgiamo nelle giornate in cui le trote mangiano in modo svogliato, con poca aggressività, e la mancanza di sensibilità sulla punta ci fa ritardare la ferrata, quindi perdere l’abboccata.
Così come se le trote sono a grande distanza da riva e la nostra canna non è sufficientemente “tosta” per scagliare la bombarda proprio in quel punto.
Oppure, nel momento del salpaggio, l’attrezzo si piega troppo e non ha la necessaria forza per tirare fuori il pesce dall’acqua.
Di situazioni ce ne sono decine, ed ecco che ritorna un tema che abbiamo già trattato qualche riga fa: ogni canna ha il suo perché e il suo impiego, e la differenza tra una e l’altra si gioca nel sottile rapporto tra potenza dell’attrezzo e sensibilità.
Capire quello di cui abbiamo bisogno è il segreto per scegliere la canna (ma sarebbe meglio dire “le” canne) giusta.
AZIONE
Il tema della “potenza” della canna si declina anche con ulteriore caratteristica, che è l’azione.
La parola descrive quello che fa la canna durante il lancio e il combattimento. In parole semplici, come si piega e come ritorna dritta dopo essersi piegata.
Gli attrezzi per piombi più leggeri sono definiti “light” o “ultralight”, mentre quelli più potenti sono “heavy”, o “long distance”.
Sulle canne in commercio è facile trovare le seguenti sigle, che spieghiamo una per una:
- UL (ultra-light) e L (light): sono le canne più “morbide”, con azione parabolica, ovvero si piegano tutte, fino al mulinello, durante lancio e combattimento. Sono la scelta giusta per le pesche “leggere” con bombarde fino a 6-7 grammi di peso;
- ML (medium-light): poco più potenti delle altre, di solito canne con questo tipo di azione hanno un range di potenza che oscilla tra gli 8 e i 15 grammi;
- M (medium): è la classica canna “allround”, in grado di fare, nella media, tutto, dalla pesca con bombardine leggere da 10 grammi fino a zavorre più pesanti intorno ai 20, a seconda del modello. Un tipo di azione “tuttofare”;
- MH (medium-heavy): letteralmente, “medio-pesante”, ovvero un’azione che comincia a irrigidire la canna nella parte di sezione più larga per dargli più potenza in fase di lancio. Siamo già nell’ambito di bombarde da 20-25 grammi;
- H (heavy), XH (extra-heavy) oppure LD (long distance): sono le canne più potenti in assoluto. La sensibilità passa in secondo piano per far prevalere la potenza, quindi sono la scelta ideale per lanciare le bombarde di un certo peso a grande distanza.
A proposito dell’azione, ricordiamo che la stessa canna, per fare un esempio una 4,2 metri con potenza 5, può avere due azioni differenti, per esempio M (medium) oppure MH (medium-heavy).
Molte case produttrici creano modelli identici in tutto ma differenti nell’azione: è il caso di chi vuole, per esempio, un po’ più di potenza su canne medie mantenendo comunque la sensibilità necessaria per sentire tutte le abboccate delle trote.
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